"[...] La
via dello scorpione segue delle regole ferree vibrate dai sentimenti, modulate dai pensieri
(-ndr: che sono molti...troppi!-), distorte dall'egocentrismo. La
via dello scorpione si può dire, senza alcuna titubanza, essere lunga, dritta, amaliante e soffocante, ricettacolo di contraddizioni, cenacolo di bivi e trivi.
La
via dello scorpione, da quel che si può evincere dalle stelle e dalla storia, non è soltanto un percorso, ma risulta un
modus operandi linearissimo
(-ndr: e banale-), ma al contempo complesso intrecciandosi circolarmente con tutti i più disparati aspetti che compongono la vita dell'individuo.
E' altresì vero che è possibile vedere nel solco della vita che si autodelinea il Sè o l'Io del segno di
Scorpyo l'insicurezza in cui vive, figlia della consapevolezza dell'impossibilità di scelta che una tale condizione implica, la necessità primaria è un equilibrio su cui muoversi sereno e retto che si adegua dolorasamente e perfettamente alle pulsioni primordiali e luciferine che tendono sottopelle l'Azione dell'Essere di
Scorpyo. Così la
via dello scorpione sottende una continua ricerca dell'equilibrio esterno e nel contempo della realizzazione del suo
dis-equilibrio interno;
dis-equilibrio che , come già detto, ricerca lo sconfinamento dal limite-precedente.
Si può dire quindi che questa sua tensione risulta assolutamente vitale: così come lo yin e lo young sono i due principi cardine dello shintoismo orientale, così per la
via dello scorpione convivono perfettamente anime contrastanti, ma assolutamente, e necessariamente, complanari e conpenetranti e indissolubili.

In una certa corrente astrologica la
via dello scorpione viene anche presentata come "
melodia dello scorpione": una musica perfetta, violenta e sensuale, tesa alla libertà, ma resa prigioniera da una ritmica serrata. Le costrizioni trovano infatti una certa affinità con lo scorpione: la sottomissione al dolore edonistico, l'accettazione delle conseguenze delle propree azioni, perchè sia il Fare che il
non-Fare diventano comunque una scelta del Se-stesso. Perciò la
scelta è ciò che identifica la natura dello scorpione, la negazione della quale porta alla Vendetta racchiusa nel suo pungiglione.
La
melodia dello scorpione è miele, è perfezione, o meglio è ricerca, è gioia per il sorridere delle miserie, ma è anche uno stridore che corre lungo il fondo nascosto delle note in superficie. E' malinconia e negazione, ma sopratutto è sofferenza che viene dalla Consapevolezza e pace che viene, non senza l'esperienza e l'espiazione di questi patimenti, proprio dalla stessa Consapevoleza. Quest'ultimo processo però richiama matematicamente il concetto di TEMPO, aspetto che verrà trattato esaustivamente nel successivo capitolo. [...]
"
cioè?!?!?