Una di quelle feste organizzate 'soloperfarfesta'
Tutti al Jamila a Treviso: pizza+ balli forsennati fino alle 3.00...
che bella serata! ......
Tornando a casa da solo -che ormai erano le 4.00- mi è venuta in mente 'La Pioggia nel Pineto' di D'Annunzio!
Sono andato a ripescarmela...non me la ricordavo così lunga...ma ve (-me-) la ripropongo lo stesso
La pioggia nel pineto
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che
dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano
gocciole e foglie
lontane.
Ascolta.
Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di
coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri
vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un
crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade,
men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che
il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora,
stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immensi
noi siam
nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono
come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge,
trema, si spegne.
Non s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la
fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è
muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più
fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue
ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia
nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta
virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre
gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come
mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
( e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o
Ermione.
poetica-mente-dannunziano
1 commento:
Bravo! Mi hai fatto tornare l'incubo da esame di maturità dove entrai convinta che tutto mi potessero chiedere ma di certo non lui...invece...
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